28/01/2023 2° Convegno Nazionale AIPEC – “Fraternità in economia: una via per la pace”
Rassegna Stampa convegno decennale dell’AIPEC
“Fraternità in economia: una via per la pace”
28/01/2023 – Sermig Arsenale della Pace
La diretta streaming dal nostro canale YouTube
Il convegno in pillole – I singoli interventi dei relatori:
Eugenia Scotti – introduzione al convegno “Fraternità in economia: una via per la pace” 28/01/2023
Eugenia Scotti, autrice e conduttrice di tv2000 ha moderato il convegno “Fraternità in economia: una via per la pace” celebrativo del decennale di AIPEC, tenutosi presso il Sermig – Arsenale della Pace il 28 – 01 – 2023. L’evento in presenza è stato trasmesso anche in diretta streaming dal nostro canale YouTube. “Quando ci troviamo insieme alla “famiglia” di AIPEC è sempre una festa!”.
Un evento che assume la valenza di un corso di formazione grazie alla presenza di importanti relatori.
AIPEC ha incentrato il convegno sul tema della fraternità in economia a dimostrazione che queste due parole sono tra loro combinate. Eugenia Scotti invita sul palco il Presidente di AIPEC, Livio Bertola ed il fondatore del Sermig, nonché socio onorario di AIPEC, Ernesto Olivero.
1. Il 28 gennaio AIPEC – Associazione Italiana Imprenditori per un’Economia di Comunione ha celebrato il suo decennale al Sermig – Arsenale della Pace
2. Lettera augurale della Presidente del Movimento dei Focolari Margaret Karram
Il 28 gennaio AIPEC ha celebrato il suo decennale al Sermig – Arsenale della Pace.
Ruperto Battiston, Consigliere per l’aspetto Economia e Lavoro del Movimento dei Focolari, ha partecipato al convegno in rappresentanza della Presidente del Movimento dei Focolari, Margaret Karram che, per l’occasione, ha inviato un messaggio augurale ad AIPEC.
Margaret Karram ringrazia AIPEC per l’invito ricevuto ed il Sermig per aver ospitato la manifestazione per una nuova economia:
“Siete convenuti qui perché impegnati per un’economia più giusta e sostenibile, per ascoltarsi ed aiutarsi a costruire relazioni e collaborare insieme per creare un futuro migliore per tutti. Assistiamo al fallimento di una globalizzazione che, priva di una visione di fraternità, allarga le disuguaglianze. Così come rattrista un paradigma economico che non salvi la dignità delle persone e la cura del pianeta. C’è urgenza di comunione. Significativo è il motto di AIPEC: “Insieme generiamo valore”. Traccia di un percorso: essere insieme, generare e dare vita al nuovo, più valore e più valori. Dice volontà di collaborazione, apertura al nuovo ed al giusto. Dice coraggio, visione, concretezza e impegno. Significa accoglienza per imparare gli uni dagli altri per costruire un tessuto di pace con relazioni durature che superino le barriere. I giovani saranno attratti da queste prospettive, contate su di loro. Chiara Lubich ne ha avuto stima e fiducia. Ha trovato in loro una straordinaria consonanza con i più alti valori. In un reciproco scambio di formazione, competenze, innovazioni e risorse si può sperare che il sogno futuro divenga presente.
3. Intervento di Gianfranco Cattai – Coordinatore di Retinopera
Gianfranco Cattai, Coordinatore di Retinopera ha partecipato al convegno “Fraternità in Economia: una via per la pace” del 28 gennaio 2023. Al termine del suo intervento, insieme alla conduttrice Eugenia Scotti viene presentato il video messaggio augurale per il decennale di AIPEC ricevuto da parte del Cardinal Zuppi, Presidente della CEI.
Retinopera è una rete di 24 tra associazioni, movimenti ed organizzazioni cattoliche a cui aderiscono, a livello nazionale, 8 milioni di cattolici militanti. Tra esse, solo per citarne alcune, sono ricomprese l’Azione Cattolica, le ACLI, La Compagnia delle Opere, Coldiretti, Confcooperative, Rinnovamento nello Spirito, Uneba e Movimento dei Focolari. L’obiettivo di Retinopera è quello di promuovere la collaborazione tra le associazioni che vi aderiscono per dare concretezza ai principi e contenuti nella Dottrina Sociale della Chiesa. “Fare rete non è fare somma, è collegialità e comunione”. Nell’annuario di Retinopera sono raccontate le 50 azioni che in modo trasversale le 24 organizzazioni mettono insieme. In occasione del proprio ventennale, è stata organizzato un incontro, il 27 novembre 2022 a Bologna, a cui ha preso parte il Cardinal Zuppi Presidente della CEI – Conferenza Episcopale Italiana. L’invito a partecipare all’iniziativa è stato rivolto a dieci reti nazionali per una giornata di condivisione. Durante l’evento il Cardinal Zuppi ha più volte fatto richiamo alla fatica di essere sinodali perché “la sinodalità vuol dire cercare di camminare insieme”. Dopo aver ascoltato tutti gli intervenuti riconosce la sinodalità emersa durante l’incontro. Queste le sue conclusioni: “Sono rimasto, per tutte le 4 ore e trenta, perché siamo sinodali e per fare sinodo è importante ascoltarsi. Oggi abbiamo imparato tutti tanto”. Ha preso parte all’incontro anche AIPEC. Il Presidente Livio Bertola ha così espresso una sua riflessione: “Vi ringrazio di averci invitato a questo momento così bello e fraterno. Sentiamo la fraternità in cui crediamo. Noi come AIPEC usiamo questo slogan: per noi il denaro è troppo poco, siamo egoisti, vogliamo di più, vogliamo la gioia di poter generare qualcosa di buono”.
Comunicato Stampa Retinopera: https://www.aipec.it/comunicato-stampa-retinopera-2002-2022-lavorare-e-camminare-insieme-cattolici-nelleconomia-nel-lavoro-e-nel-sociale-orizzonti-per-il-terzo-millennio-con-la-partecipaz/
Diretta streaming dell’evento del ventennale di Retinopera di domenica 27 novembre 2022 a Bologna: https://www.aipec.it/e-online-la-diretta-streaming-dellevento-ventennale-di-retinopera-di-domenica-27-novembre-2022-a-bologna-si-puo-visionare-lintervento-del-presidente-di-aipec-livio-bertola/
4. Saluto della Vicesindaca di Torino Michela Favaro
La Vicesindaca di Torino Michela Favara ha partecipato al convegno “Fraternità in Economia: una via per la pace” del 28 gennaio 2023 tenutosi al Sermig – Arsenale della Pace .
Introduce il suo saluto ai presenti la nostra Vicepresidente Albina Ambrogio.
La Vicesindaca, ringraziando per l’invito, ha sottolineato che è stato un onore che i 10 anni di AIPEC si siano festeggiati a Torino, in particolar modo presso il Sermig che è una risorsa fondamentale della città per costruire una comunità di fraternità e di pace. Grandi le sfide che la città e la comunità stanno affrontando in questo periodo storico: l’evoluzione economica, quella tecnologica e la transizione energetica possono aumentare la frattura di disuguaglianza. Necessario è innovare anche sul piano sociale. L’evento permetterà di trarre importanti spunti di riflessione e soluzioni: “Di fronte alle crisi non bisogna rassegnarsi, ma costruire speranza!”
5. Intervento della Vicepresidente di AIPEC Albina Ambrogio.
Durante il convegno del 28 gennaio 2023 “Fraternità in economia: una via per la pace”, Eugenia Scotti invita a salire sul palco la Vicepresidente di AIPEC, Albina Ambrogio.
La nostra Vicepresidente spiega il valore di fare rete per AIPEC. Ringrazia prima di tutto la rete di AIPEC perché il valore e l’effetto moltiplicatore che l’associazione vuole avere sulla comunità è dato soprattutto dalla rete a sostegno di AIPEC. Si tratta di realtà che condividono con AIPEC una visione di unione per lavorare insieme per il bene comune.
AIPEC nel corso dell’evento presenterà la propria proposta di economia e pace. Un viaggio importante. Il regalo più bello sarà la condivisione con i presenti e sarà quello di ascoltare il pensiero dei partecipanti. Tanti degli imprenditori presenti hanno invitato a partecipare all’evento anche i propri collaboratori affinché possa essere per loro una giornata formativa. Fraternità, reciprocità e cultura del dare sono i valori ispiratori vissuti tutti i giorni in azienda.
Un ringraziamento importante va, in particolar modo, ai sostenitori del convegno Fondazione CRT e Fondazione Compagnia di San Paolo, ai main sponsor Bertola srl, H.T. ITALIA S.r.l., Ridix S.p.A., Uomo & Ambiente srl Società Benefit, Vimi Fasteners S.p.A. e Uni – Mecc s.r.l., ai partner EdC – Economia di Comunione, SEC – Scuola di Economia Civile, EoF – Economy of Francesco, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Movimento Mezzopieno, AMU – Azione per un Mondo Unito, NeXt – Nuova Economia per Tutti, Federazione per l’Economia del Bene Comune, Retinopera, UNCEM ed ai co – organizzatori dell’evento Obiettivo Fraternità OdVINNOVAPER ed Innovaper.
6. Panel 1 – Prof. Leonardo Becchetti – Dialoghi di fraternità: Come realizzare una nuova economia. Civile, partecipata e sostenibile.
Il prof. Leonardo Becchetti, prof. Ordinario di Economia Politica all’Università di Roma Tor Vergata e co – fondatore di NeXt Economia in dialogo con Davide Curci – Presidente di Etica nel sole, Alberto Ferrucci fondatore della Prometheus Srl e socio onorario di AIPEC, Nunzia Giunta e Mario Burrascano di Uomo & Ambiente srl società Benefit e Fabio Storchi Cavaliere del Lavoro, fondatore della Comer Industries Spa, Presidente della Vimi Fasteners Spa, oggi Vicepresidente e AD di Finregg Spa,che ha rivestito posizioni apicali in Confindustria e nel 2013 chiamato a guidare Federmeccanica.
Il dialogo prende avvio dalle parole del prof. Becchetti: “Oggi è una giornata da cui possiamo imparare tutti molto. Una questione fondamentale da cui partire è il dono quale elemento costitutivo della nostra civiltà. C’è un livello massimo ed un livello minimo di dono. In particolare senza quest’ultimo non esiste civiltà, famiglia, impresa. Oggi siamo qui per parlare della famosa quinta operazione, cioè la cooperazione quale operazione più generativa. Quando le persone sanno fare squadra, il risultato è sempre maggiore di quanto avrebbero fatto da sole. Cooperare è difficile e la cooperazione necessita di fiducia. Esempio indicativo è quello della figura del trapezista. Oggi difendiamo la nostra civiltà che è a rischio. Stiamo vivendo la stagione delle buone pratiche, cosa serve per far si chè ciò diventi “contagioso”? Le leve già presenti vanno azionate al fine di diventare massa critica per fare il passo avanti di generatività”.
Seguono le importanti testimonianze degli imprenditori presenti sul palco che raccontano come nella loro quotidianità vivono le buone pratiche.
Davide Curci: “Abbiamo voluto provare a capire se un’impresa può stare sul mercato comportandosi eticamente: rispettare le regole sul lavoro, i contratti con i clienti e le normative fiscali. Una scommessa quella messa in campo che ad oggi ci sentiamo di poter dire di poter aver vinto. Iniziative attive anche in Africa: un progetto di formazione sulla costruzione di piccoli impianti fotovoltaici. Oggi sono nate piccole imprese che costruiscono impianti in Senegal”.
Nunzia Giunta e Mario Burrascano di Uomo & Ambiente srl società Benefit: “Uomo & Ambiente nasce per coronare un sogno di creare qualcosa che fosse per noi e per le persone che lavorano con noi, un sogno basato su due valori: la fiducia e la coerenza esportandoli in ambiti in cui possano determinare delle proposte che creino valore. Siamo una società benefit e B Corp. Aiutiamo i nostri clienti a sviluppare dei percorsi verso la sostenibilità. Cerchiamo di fare la differenza chiedendoci come possiamo portare valore aggiunto alle persone che collaborano e cooperano con noi. Le nostre azioni sono indirizzate al rispetto nei confronti dell’altro. Fondamentale per creare aziende credibili è la gestione sociale del modo di fare impresa”. Uomo & Ambiente riceve, nell’edizione 2022 di BESt Work Life®, il premio per il miglior indicatore di partecipazione.
Alberto Ferrucci: nel 1984 è stato nominato Presidente del nascente Bureau Internazionale di Economia e Lavoro che ha ottenuto lo Status Consultivo Generale presso il Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC) delle Nazioni Unite, quale rappresentante, con il nome “New Humanity” del complesso delle opere sociali e delle iniziative negli ambiti economici, politici, della salute, dell’ecologia, del diritto, dell’arte, della cultura, della comunicazione e delle nuove generazioni, nate in oltre 60 nazioni dalla spiritualità del Movimento dei Focolari di Chiara Lubich. Alberto Ferrucci ci spiega quanto l’impegno per l’impatto umano sia collegato all’impegno per l’impatto ambientale.
Fabio Storchi: “Credo sia giunto il momento di lanciare un grande progetto: trovare le condizioni nell’impresa per portare avanti questa visione mutualistica di cooperazione. Il mio slogan è sempre stato “fare insieme”. L’esperienza nell’attività aziendale ci insegna che quando le persone collaborano i risultati sono molto migliori. Il mondo in cui ci troviamo richiede un impegno di creare le condizioni per poter lavorare insieme. Noi dobbiamo impostare le nostre attività come imprenditori per creare ambienti di lavoro in cui le persone possano esprimere il meglio di loro stessi, perché possano autorealizzarsi, perché possano ottenere quelle soddisfazioni che il lavoro dà alle persone che si impegnano seriamente. Ciò dipende da un impegno d’amore nei confronti del nostro prossimo e in quanto le aziende affrontano sempre di più una competizione molto agguerrita dipendente dalla globalizzazione dei mercati e dalle tecnologie. Poter contare sulla creatività dei nostri collaboratori per innovare è conditio sine qua non per restare competitivi sul mercato. Importante è: creare ambienti lavorativi corretti per essere in grado di attrarre ancora i giovani, garantire i bisogni di oggi e di domani, essere resilienti per rispondere ai continui cambiamenti”.
7. Panel 2: Quali sono i grandi temi dell’economia di oggi e di domani? Istanze, buone pratiche e progetti
La conduttrice Eugenia Scotti invita a salire sul palco il prof. Stefano Zamagni, Ordinario di Economia Politica all’Università di Bologna, Presidente della Pontificia Accademia di Scienze Sociali e Presidente del Comitato Scientifico della Scuola di Economia Civile e Carlin Petrini, Gastronomo, Sociologo e Fondatore di Slow Food, di Madre Terra e dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.
Il prof. Stefano Zamagni fa una riflessione sulle chiavi necessarie per pensare e costruire un’economia nuova, sostenibile e con l’uomo al centro. Partendo dal racconto della nascita delle parole impresa e imprenditore, coniate nel 1730 ad opera dell’economista irlandese Richard Cantillon, ricorda come all’epoca le tre figure imprenditoriali esistenti erano: il contadino, l’artigiano ed il mercante. L’origine della figura di imprenditore risale al 1400, in Italia, in particolare in Toscana. Cantillon definì l’impresa come agente di trasformazione della realtà in cui si trova ad operare. Con lo scoppio della Rivoluzione Industriale è attuata sull’impresa un’operazione di gravissimo riduzionismo. Mutilata delle sue pluralità di funzioni e relegata a concetto di “macchina da soldi”, non avendo, in quanto tale, responsabilità morale. Inutile chiedere all’imprenditore di comportarsi secondo certi canoni di moralità. Oggi noi ci troviamo, però, ad un punto di svolta analogo a quello dell’umanesimo e siamo in grado di declinare nuovamente la figura dell’imprenditore come artista, cioè come virtuoso.
Occorre riprendere in mano l’antica categoria di imprenditori e chiedere alle imprese di essere agenti di trasformazione. Le imprese necessitano di essere convertite.
Citando le parole di Papa Francesco durante l’udienza con i membri di Confindustria, ricevuti nel settembre scorso, gli imprenditori sono identificabili come portatori di una nobile vocazione. Ecco che serve ricorrere a nuove categorie di pensiero economico, ciò a causa della confusione di pensiero tra crescita e sviluppo.
La sostenibilità è stata coniata nel 1793 ad opera di uno scienziato tedesco, Voncarlovits. Studiò un modello per decidere quanti alberi potessero essere tagliati ogni anno senza compromettere la possibilità di continuare ad avere il legname negli anni successivi. La parola sostenibilità viene abolita dalla scienza economica una volta diffusasi in Inghilterra per essere ripresa solamente negli ultimi 30 anni.
Oggi ci sono due approcci alla sostenibilità: l’ottimizzazione delle risorse e lo sviluppo umano integrale. Quest’ultimo ritiene essere, il prof. Zamagni, quello su cui concentrarsi pensando alla sostenibilità come ad un’alleanza tra natura e cultura, dove cultura sta ad indicare la società civile. E’ possibile produrre facendo in modo tale che il lavoro sia un’attività che risponde al canone della giustizia e della decenza. Il lavoro è decente quando favorisce la fioritura umana del lavoratore che dovrebbe essere definito cooperatore e non dipendente. La parola dipendente veniva utilizzata, in passato, con riferimento a coloro che erano condannati ad impiccagione, cioè coloro che erano “dipendenti dal cappio”. Importante è sviluppare il talento di ciascuno all’interno dell’organizzazione d’impresa.
Ecco che le tre dimensioni dello sviluppo umano integrale possono procedere di pari passo.
La grande sfida da dare agli imprenditori è quella di far sì che siano operative insieme la cooperazione e la competizione.
Tanti i temi trattati dal prof. Zamagni: dall’ecologia integrale alla differenza tra crescita e sviluppo fino alla responsabilità singola e poi sociale di ciascuno per l’umanità e per la tutela del pianeta.
Carlin Petrini ritiene che stiamo vivendo una fase storica in cui queste riflessioni debbano essere portate avanti con maggiore determinazione.
La competitività è entrata nel nostro modo di intendere l’economia, i rapporti sociali e le imprese. Deve passare il concetto che non possa esserci alcun tipo di sviluppo se manca cooperazione, capacità di coinvolgimento e cura del nostro pianeta. Dobbiamo prendere atto del fatto che l’umanità è arrivata per la prima volta ad un punto in cui si interroga se lo sconquasso che si sta generando, perpetrato in maniera continuata sul fronte dell’attenzione all’ambiente, garantirà all’umanità di poter essere presente in futuro. Nel maggio 2015 viene prodotta la “Laudato Si” di Papa Francesco scritta in virtù della Cop di Parigi, durante la quale si doveva giungere a prendere decisioni rispetto alle questioni nodali dello sviluppo affinchè fosse in armonia con la natura. L’Enciclica “Laudato Si” aveva una forte componente di visione economica. Oggi dobbiamo prendere atto della visione straordinaria in essa contenuta.
Si tratta di un pensiero politico e sociale che pone l’umanità in dialogo con la natura.
Carlin Petrini ritiene che la situazione climatica è ormai irreversibile e questa drammaticità riguarda una componente che causerà disperazione in milioni di essere umani. L’economia dovrebbe essere presente. Il pensiero deve radicarsi a livello internazionale, partendo da una considerazione importante: dare il giusto significato alle parole, in particolare al termine transizione ecologica e sostenibilità. Sostenible deriva da sostein, il pedale del pianoforte che allunga la nota. I francesi traducono il termine sostenible con durabilità. L’essenza della sostenibilità consisterà nell’acquisire tutti la capacità di realizzare e produrre idee, prodotti, forze, associazioni e movimenti che durino di più. Questo è un concetto diverso rispetto a quello alla base dell’economia del profitto e della crescita. Governare il limite, garantire la durabilità o la circolarità è nuova e altra economia. Importante è comprendere cosa significa nei comportamenti individuali e collettivi la sostenibilità e come attuarla.
Il problema centrale è l’attuale sistema alimentare globale, quale principale responsabile della catastrofe ambientale. Oggi esiste il 33% di spreco di cibo con enormi problemi di smaltimento. La nostra presa di coscienza si traduce in tali termini: mancanza in futuro di acqua, riduzione della superficie di terre fertili, perdita della biodiversità. La politica, dovrà, dunque, configurarsi in comportamenti. Cinque sono gli elementi cruciali per un passo in avanti dell’economia che parta anche dai cittadini: riduzione dello spreco, riduzione del consumo di carne, opzionare per prodotti locali e stagionali, riduzione del consumo di cibi ultra processati ed interruzione dell’utilizzo di plastica monouso.
Il panel si conclude con una sintesi del prof. Zamagni e di Carlin Petrini rispetto a queste riflessioni.
8. Riconoscimento a Klemens Fritschi – co – fondatore della Ridix S.P.A.
La conduttrice Eugenia Scotti presenta il video dell’intervista che vede protagonista Klemens Fritschi, co – fondatore, nel 1969, della Ridix S.p.a. insieme a Carlo Ruspa. La Ridix S.p.a. e l’esperienza di un modo diverso di fare economia. Dagli studi a Londra, al lavoro in una società di ricambi per officine meccaniche, all’incontro con Margherita, che Klemens Fritschi seguirà in Italia e sposerà trasferendosi a Torino. Klemens Fritschi racconta la storia della Ridix S.p.a. come una favola. Il titolare della ditta in cui lavorava aveva intenzione di chiudere l’attività data la sua età avanzata. Klemens Fritschi insieme ad alcuni collaboratori decise di rilevare l’attività: rappresentanza di prodotti per l’industria metalmeccanica. Nel 1974 purtroppo la famiglia Fritschi vive un terribile lutto: la dipartita del figlio Andreas. L’unica cosa per andare avanti è stata quella di volersi bene all’interno della propria famiglia e voler bene agli altri. Su consiglio di un sacerdote, in un convegno, la famiglia Fritschi ha incontrato diversi giovani tra cui anche Ugo Pettenuzzo che propose a Klemens Fritschi di collaborare nell’attività imprenditoriale già avviata. Da lì l’azienda prende il via partendo dalle stesse priorità comuni a tutti i collaboratori. Spinti dall’intento di amare tutti una prima iniziativa per il bene comune è stata avviata in India. L’iniziativa fu promossa tra tutti i clienti della Ridix S.p.a..Fu questa la prima espressione dell’operare secondo i principi dell’Economia di Comunione. La Ridix S.p.a. è stata ed è un’avventura meravigliosa!
Segue la lettura di una commovente lettera di ringraziamento da parte di tutti i collaboratori per l’esperienza umana e professionale realizzata, rivolta a Klemens Fritschi, a cura di Cesare Magro, consulente della Ridix S.p.a..
Klemens Fritschi riceve un dono, un’opera intitolata “Relazioni” realizzata da “Ciro”, artista specializzato nella lavorazione a partire dagli scarti.
9. Intervento di Giovanni Battista Costa – Presidente di NeXt – Nuova Economia per Tutti
Giovanni Battista Costa, Presidente di NeXt – Nuova Economia per Tutti ci parla di NeXt Economia, degli obiettivi raggiunti e di quelli futuri e della collaborazione con AIPEC.
Fu la sua partecipazione al 40° anniversario della “Gaudium et Spes” che fece nascere in lui una riflessione sull’Enciclica: qual è la causa del peggioramento delle questioni attinenti alla pace, alla giustizia ed alla felicità? L’incapacità a risolvere i problemi del benessere, della giustizia e dell’ambiente era condizionata dalla logica a monte dell’economia che ha come obiettivo il profitto.
Nell’economia attuale l’uomo non è posto al centro.
Ecco che sono nate nuove economie che identificano come loro punto focale, invece, la figura dell’uomo e sono tutte accomunate da valori fondanti quali: comunione, solidarietà, bene comune, giustizia e armonia. La sintonia che le lega si affianca alla necessità di fare rete al fine di trovare strumenti di percorso comuni.
Importante è rendersi conto che deve esserci la percezione della necessità del cambio dell’economia per giungere ad una sostenibilità integrale.
NeXt – Nuova Economia per Tutti ha a tal proposito sviluppato il NeXt Index che aiuta le aziende e le attività economiche a fare un percorso verso una cultura ed uno spirito nuovo toccando tutti gli ambiti della sostenibilità, a cui si accompagna la certificazione ESG ed il premio Best Work Life.
Dalla collaborazione con la rete, il fine è quello di giungere ad adottare strumenti che diventino patrimonio del mondo diffuso e che siano, dunque, utilizzabili da tutti.
Per approfondimenti:
Sito web diNeXt – Nuova Economia per Tutti: https://www.nexteconomia.org/
NeXt Index: https://www.aipec.it/25-07-
Best Work Life®: https://www.aipec.it/next-
9. Intervento del compositore Enrico Sabena
Il compositore e socio AIPEC Enrico Sabena è intervenuto durante il Convegno “Fraternità in Economia: una via per la pace” condividendo la sua musica e la sua esperienza, allietandoci e facendoci emozionare con alcuni dei suoi pezzi al pianoforte. Per conoscere meglio l’arte di Enrico Sabena: http://www.enricosabena.com/ENRICO_SABENA/home.html
10. Intervento di Beatrice Cerrino
Beatrice Cerrino interviene al Convegno “Fraternità in economia: una via per la pace” per raccontare dell’iniziativa svolta durante l’evento al Sermig – Arsenale della Pace a sostegno delle donne iraniane. Uno dei partner della giornata è The Economy of Francesco.
In tutto il mondo si è svolta il 28 gennaio una maratona di solidarietà con le donne, in particolare dell’Iran e nei confronti di tutti coloro che stanno subendo dei soprusi. L’iniziativa ha previsto una maratona di lettura e la scelta è ricaduta sul testo “Le mille e una notte” e ciò in quanto proprio una principessa persiana, Sharazad, teneva sveglio il Re per mille e più notti perché evitasse di perpetrare l’iniziativa che aveva portato avanti: quella di uccidere ogni notte una donna dopo aver trascorso la notte con lei. I giovani oggi vogliono ripetere questa lettura come per implorare questo Re di smettere di uccidere. La maratona si è svolta nell’atrio del Sermig fino al pomeriggio. I presenti sono invitati ad aggiungersi ai giovani nella lettura. Tutto questo, affinché una richiesta di pace e di interruzione dei crimini che si stanno svolgendo avvenga al più presto.
11. Panel 3 – Dialoghi di Fraternità. Il prof. Luigino Bruni ed alcuni giovani di The Economy of Francesco
Il prof. Luigino Bruni, economista e storico del pensiero economico, e prof. Ordinario di Economia Politica alla Lumsa in occasione del decennale di AIPEC interviene nel panel dal titolo: Il confronto e la connessione come strumenti per il bene. Evidente a tutti che c’è un popolo molto bio diversificata che vive già un’economia diversa, composto da imprenditori, studiosi, lavoratori, giovani, studenti ed adolescenti. Oggi non si può più parlare di un’utopia. AIPEC è divenuta una casa per tutti, è bello vedere quanti amici che sono simili ma diversi si riconoscono in un’economia diversa ma anche simile. Ciò che colpisce ascoltando le esperienze è che non c’è un gruppo di persone che si sentono alternativi perché è vero che l’Economia di Comunione ha una sua specificità però sono molto simili a tutti. In dono si è, però, ricevuta una prospettiva e visione del bene comune che non rende migliori sul piano etico o fa sentire ontologicamente diversi da tutti gli altri. Amiamo tanto l’economia e vogliamo farla ancora più bella. L’economia normale non va rinnegata perché c’è tantissima bellezza nell’ordinario. Uno degli scopi è far emergere quanto di positivo c’è già nell’economia di tutti. Dialogano con il prof. Bruni alcuni giovani di The Economy of Francesco una realtà che nasce dall’intreccio tra San Francesco e Papa Francesco, che nasce in nome del Vangelo, che prende tutta la tradizione carismatica che in Francesco è simboleggiata e che vuole sviluppare e coinvolge giovani da tutto il mondo dai 15 anni ai 40 anni.
Tra i giovani intervenuti: Daniele Lonardo; Giandonato Salvia; Davide Capodici e Andrea Visconti.
Per approfondimenti: https://francescoeconomy.org/it/
12. La Storia di Daniela e Claudio Gennero – Azienda agricola Gennero
13. La proposta di AIPEC per la PACE – a cura della Vicepresidente Albina Ambrogio
Abstract – La nostra proposta per la pace
Crediamo che l’economia civile e di comunione siano “antidoto” alla guerra: infatti, non sono solo processi “convenienti”, ma sono anche un potente fattore dissuasore delle tendenze belligere che ci sono tra le persone e tra le nazioni. Crediamo che sia opportuno superare il contrasto tra chi sostiene l’inevitabilità della guerra e chi sostiene la pace a tutti i costi: il confronto, e soprattutto il dialogo e la condivisione, vanno allargati a tutti coloro che vogliono essere costruttori di pace.
Crediamo che il passaggio dalla “negazione” alla “costruzione” della pace si attui attraverso la creazione di un modello di fare economia che vada nella direzione della pace e che le imprese abbiano una responsabilità fondamentale nella diffusione della cultura della pace. Crediamo che la dimensione economica non sia qualcosa che si aggiunge ad altro, ma è soprattutto in questo momento al centro delle attenzioni di chi veramente vuole la pace nel senso più alto e concreto del termine.
Crediamo che l’economia civile e di comunione siano di tutti coloro che attuano un’economia dal volto umano: si può guardare la realtà con cinismo, con opportunismo, con pessimismo oppure in modo ideale, cioè immaginando come dovrebbe diventare domani se ci fossero più etica e più spiritualità nei rapporti. Crediamo che ci sia un valore etico, morale e anche spirituale nel fare impresa, perché l’imprenditore si occupa di cose fragili, vulnerabili e di un potenziale successo che non controlla al cento per cento, perché dipende da mille cose oltre che dal talento, dall’onestà, dalla lealtà dei fornitori e dei clienti, dalla fiscalità, dallo Stato, dai concorrenti. Chi fa impresa dipende dalla fragilità della vita, cioè c’è qualcosa di vulnerabile che non si può controllare. C’è un profondo valore etico nello spendere la vita per cose difficili che non si controllano, ma che sono importanti per il bene comune.
Noi di AIPEC sentiamo la responsabilità di rivalutare eticamente e spiritualmente la figura dell’imprenditore civile e di comunione, che è una figura etica, morale e di valore che ha a che fare con cose vulnerabili, fragili, effimere però essenziali per il bene comune. Lavoriamo per crescere, per moltiplicarci “contagiando” spiritualmente altri imprenditori. Abbiamo le energie per farlo e per avere un maggiore impatto sul Paese se continuiamo a fare rete con altri costruttori di pace.
Crediamo, quindi, che la pace vada costruita, perché non è qualcosa che spontaneamente si realizza a prescindere dalla volontà degli uomini. Se vogliamo veramente la pace, dobbiamo operare attraverso l’economia e le imprese per estendere ovunque la cultura e la prassi del principio di fraternità. La guerra è un peccato gravissimo, come ci ricorda il Papa, e anche la perpetuazione dell’ingiustizia lo è: il destino economico e sociale dei singoli paesi e popoli non può essere più ignorato e trattato strumentalmente.
Noi di AIPEC crediamo che mente e cuore dell’imprenditore debbano coniugarsi nei processi dell’economia civile e di comunione perché si realizzi il più grande degli obiettivi: prenderci cura della Terra, nostra casa comune, e di ciascuno dei suoi abitanti fino all’ultimo dei dimenticati, nessuno escluso.
14. Tavola Rotonda – Tema la Pace: Prof. Becchetti, Prof. Zamagni e Prof. Bruni
15. Il video di Paolo Ramonda – Responsabile Generale dell’Associazione Papa Giovanni XXIII e l’intervento di Maurizio Bergia
16. Presentazione del Progetto “InPERFETTO” – Campagna nazionale per una nuova cultura dello scarto
Intervengono Luca Streri – Presidente del Movimento Mezzopieno e Filippo Provenzano – Segretario CNA Torino
17. Presentazione del bando AIPEC – AMU a cura del Presidente di AMU – Azione per un Mondo Unito, Stefano Comazzi e Francesca Mandarini
18: Intervento di Andrea Battaglia – Presidente di Casa Do Menor Italia e video di Padre Renato Chiera – Fondatore di Casa Do Menor e socio onorario di AIPEC
19. Presentazione del Progetto Europeo BEST
Intervengono Luca Guandalini, uno dei due Coordinatori del Progetto Europeo BEST per l’Italia e la Presidente della Federazione per l’Economia del Bene Comune Lidia Di Vece che presenta la collaborazione avviata con AIPEC.
20. Studio di Buone Pratiche con la prof. Maria Gabriella Baldarelli
Interviene la prof. Ssa Maria Gabriella Baldarelli per presentare la ricerca in collaborazione con l’università di Bologna avviata con AIPEC attraverso tre aziende nostre socie.
21. Conclusione del Convegno e festa
Rassegna Stampa
27/01/2023 – Fonte: “Città Nuova”
Titolo: La fraternità nell’economia, per costruire la pace”
A cura di Sara Fornaro
https://www.cittanuova.it/la-fraternita-nelleconomia-costruire-la-pace/?ms=001&se=009
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29/01/2023 – Fonte: “Avvenire”
Titolo: “Cooperazione e sostenibilità per un’economia più fraterna”
A cura di Andrea Zaghi
https://www.aipec.it/avvenire-29-01-2023-cooperazione-e-sostenibilita-per-uneconomia-piu-fraterna/
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30/01/2023 – Fonte: “Città Nuova”
Titolo: “Fraternità in economia, una via per la pace”
A cura di Albina Ambrogio – Vicepresidente di AIPEC
https://www.cittanuova.it/fraternita-economia-via-la-pace/?ms=003&se=009
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31/01/2023 – Fonte: “EdC-online.org”
Titolo: “#AIPEC: Fraternità in economia, una via per la pace”
Nella sezione “Varie news” del sito dell’EdC – Economia di Comunione, Antonella Ferrucci riporta l’articolo a cura di Albina Ambrogio, Vicepresidente di AIPEC, edito su “Città Nuova“ del 30/01/2023
https://www.edc-online.org/it/italiano/news/varie/18403-fraternita-in-economia-una-via-per-la-pace.html
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02/02/2023 – Fonte: “EdC-online.org”
Titolo: “#Aipec: lo Slide-show delle più belle foto del decennale!”
A cura di Matteo Pettenuzzo
Presente nella sezione “Varie news” del sito dell’EdC – Economia di Comunione
https://www.edc-online.org/it/italiano/news/varie/18402-aipec-slide-show.html
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05/02/2023 – Fonte: “focolaitalia.it”
Titolo: “Fraternità in economia: una via per la pace”
A cura di Stefano Passaggio
Articolo pubblicato sul settimanale – versione cartacea – “La Voce e il Tempo” – 5/02/2023
https://www.focolaritalia.it/2023/01/30/fraternita-in-economia-una-via-per-la-pace/
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N° 1 Gennaio – febbraio 2023 sezione Attualità
Fonte: “Corriere Artigiano” CNA Torino – Periodico web e cartaceo dell’Artigianato, del Commercio e della Piccola Industria
Titolo: “Economia di pace, una strada possibile: Aipec invita al dialogo nel suo decennale”
https://www.aipec.it/parlano-di-noi-corriere-artigianato-economia-di-pace-una-strada-possibile-aipec-invita-al-dialogo-nel-suo-decennale/
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13/03/2023 – Fonte: “Polo Lionello Bonfanti”
Titolo: FRATERNITÀ IN ECONOMIA: UNA VIA PER LA PACE
https://www.pololionellobonfanti.it/notizie/fraternita-in-economia-una-via-per-la-pace/
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Un ringraziamento speciale a Matteo Pettenuzzo per aver immortalato i momenti salienti del nostro evento al Sermig – Arsenale della Pace. Tutti gli scatti fotografici sono online sul nostro profilo Flickr
https://www.flickr.com/photos/aipec/albums/72177720305703781
Qui lo Slide-show delle più belle foto del decennale!
Ringraziamo Gianni De Stefanis per aver raccolto le impressioni a caldo dei partecipanti.
Interviste ai partecipanti al convegno (con sottotitoli)