Fonte: “Avvenire” – 29/01/2023
Titolo: “Cooperazione e sostenibilità per un’economia più fraterna
A cura di Andrea Zaghi

A Torino un evento in occasione dei dieci anni di Aipec (Associazione imprenditori per un’economia di comunione) con Zamagni, Bruni e Becchetti per riflettere su come sviluppare modelli che generino pace e buone imprese

Un’economia basata sulla cooperazione e sulla fraternità, che non disdegna il profitto ma lo rende giusto e gli affianca l’attenzione alla reciprocità, alla cultura del dare, alla cura dei rapporti umani. Economia che delinea una “industria 5.0” attenta prima di tutto alla persona. Economia non per questo meno severa sui conti che, tuttavia, si fanno molto più ampi e positivi. Economia modernissima eppure profondamente ancorata ad alcuni capisaldi dell’umanità. È attorno a tutto questo che ieri, a Torino, si è ragionato per un’intera giornata. Occasione per farlo sono stati i dieci anni di Aipec, l’Associazione italiana imprenditori per un’economia di comunione. Compleanno particolare, che ha riunito qualche centinaio di imprenditori speciali in un luogo speciale: il Sermig Arsenale della Pace. Sul palco, imprese ed esperienze diverse (da Fra Job a Economy of Francesco), che dicono subito una cosa: l’economia del bene comune esiste già. Basta solo coltivarla per farla sviluppare di più e meglio. E lo si deve fare con le persone non gli algoritmi.

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