Care/i amiche/i,

ci è giunta ieri la notizia della scomparsa improvvisa di Michel Vandeleene. È arrivata dirompente come un fulmine, lasciandoci sgomenti. 

Michel è stato per noi una persona cara, una guida e soprattutto un amico fraterno.

Che cosa avevamo in comune con Michel? La continua ricerca di sperimentare la fraternità fra noi, fino ad arrivare a quella universale, cominciando dai più piccoli, i più emarginati, non solo economicamente, da quanti non si riconoscono in nessun credo religioso, da tutte le persone di buona volontà, che crediamo essere la maggioranza del Pianeta.

Per AIPEC, e in particolare per il nostro Presidente Livio Bertola, Michel Vandeleene è stato un amico sincero, che credeva in una Economia di Comunione per tutti. È stato per noi testimone di apertura al confronto e condivisione, e diventò socio aderente AIPEC il giorno di Natale, data particolarmente gioiosa e probabilmente non scelta da lui a caso. 

Lo salutiamo col cuore gonfio d’amore per l’esempio concreto che ci ha dato con la sua vita, per le parole di conforto che ci ha dedicato nei momenti difficili, per quelle di incoraggiamento con cui ci ha invitato a proseguire il nostro cammino come associazione.

Quello che è certo, è che Michel resterà con noi, nelle nostre menti, nei nostri cuori, nel cammino che ancora abbiamo da compiere. Grazie Michel, ancora e… per sempre!

Di seguito alcune foto che ritraggono il Presidente Livio Bertola e Michel Vandeleene:

1/04/2001

26/11/2005

La storia di Michel Vandeleene

 

Michel Vandeleene, nato a Bruxelles nel 1957, si laureò in Belgio presso l’Università Cattolica di Loviano in psicologia e teologia dogmatica, ha succesivamente proseguito il suo dottorato in teologia spirituale presso l’Istituto di Spiritualità “Teresianum” di Roma. Lavorava presso il Centro Internazionale del Movimento dei Focolari ed era autore per Città Nuova.

Ricordiamo il grande entusiasmo e l’ammirazione verso gli obiettivi di AIPEC che lo portarono ad associarsi, non a caso, proprio nel giorno di Natale.

Onoriamo la sua memoria riportando un suo recente articolo scritto in occasione della mostra del pittore Michel Pochet, ospitata nel Complesso Museale di San Domenico Maggiore a Napoli, nata per celebrare il centenario di Chiara Lubich: “Viaggiando il Paradiso di Chiara” .

L’articolo è stato pubblicato il 19/01/2022 da Città Nuova-mensile 

Sul canale Youtube del Movimento dei Focolari Italia è, inoltre, possibile visionare i 4 appuntamenti organizzati via zoom per la mostra dei quadri dipinti da Michel Pochet a illustrazione del Paradiso di Chiara Lubich, durante i quali Michel Vandeleene ha illustrato alcune tele, e Tatiana Falsini, critica d’arte ha offerto una sua chiave di lettura, in presenza dell’autore Michel Pochet.

Città Nuova-mensile 

19/01/2022

Viaggiando il Paradiso di Chiara

Michel Vandeleene

«Adesso devi illustrare il Paradiso di Chiara». Questo richiamo aveva sentito dentro di sé Michel Pochet, il 30 dicembre 2018. Aveva appena ultimato un lavoro durato 7 anni, il cui intento era stato di rendere testimonianza della sua esperienza artistica con Chiara Lubich. Riflettendo su questa, aveva preso ancora maggiormente coscienza di quanto fosse stato segnato e plasmato per anni dal rapporto con centinaia di artisti, pure molto diversi tra loro, tra i quali Picasso, Malévitch, Rembrandt, Leonardo da Vinci… Ognuno di essi l’aveva arricchito, tanto che ora li ritrovava dentro di sé e, volendo raccontare la sua storia, non poteva fare a meno di interpretare delle loro opere.

È la luce del carisma dell’unità, messagli nel cuore sin dall’estate del 1959, che l’aveva reso sempre più sensibile alla bellezza e il suo seguire Gesù, quale primo focolarino francese, l’aveva condotto poi anche a viaggiare in diversi continenti, dove il suo ricco mondo/museo interiore si era ulteriormente allargato.

Tutto questo patrimonio di esperienze artistiche l’aveva poi raccolto, con le interpretazioni dei quadri di questi grandi, in un libro dal titolo significativo Autoritratto da pittore. Quel 30 dicembre Pochet aveva messo il punto finale a questa sua originale testimonianza, tanto da pensare di aver compiuto la sua opera e che ormai avrebbe anche potuto smettere, nunc dimittis… È a quel punto che aveva colto invece la richiesta di Gesù di “illustrare il Paradiso di Chiara”.

Gli erano venute le vertigini, ma si sentiva anche pronto, preparato da anni di vita evangelica e di ricerca artistica. Aveva pure elaborato a lungo un suo “linguaggio” genuino, che ora avrebbe potuto adoperare, mettendolo al servizio dell’esperienza mistica vissuta da Chiara Lubich, Igino Giordani e il primo gruppo dei focolarini durante l’estate 1949 tra le montagne del Trentino. Per approcciare la profondità di questa esperienza consigliamo la lettura di L’unitàuno sguardo dal Paradiso ’49 di Chiara Lubich (Città Nuova 2021).

Di essa Chiara stessa aveva scritto: «Avemmo l’impressione che il Signore aprisse agli occhi dell’anima il Regno di Dio, che era fra noi: la Trinità che abita in una cellula del Corpo mistico». E ancora: «Ogni ora era uno svelarsi di misteri lievi e soavi come il Paradiso, logici e progressivi come la vita. E di questi misteri ne vivemmo a centinaia ed in ognuno era una visione tutta nuova del Cielo in noi ed attorno a noi».

Mostra Paradiso 49

Nei giorni seguenti Michel aveva preso in mano il racconto di Chiara, del quale molti testi da anni lo abitavano già, e ogni volta che gli veniva in mente un’immagine ne faceva uno schizzo. In 4 mesi aveva trasformato i 45 schizzi in altrettanti quadri, una grazia davvero singolare. Quando si trovava in difficoltà nell’illustrare un testo, chiedeva a Chi gli aveva comandato l’opera di dargli una mano e trovava una soluzione. In seguito ha ancora completato la serie con altri quadri illustranti alcuni momenti salienti di quel singolare viaggio, che non potevano mancare.

Le impressioni lasciate nel libro d’oro della recente mostra a Napoli dicono in modi vari che l’artista è riuscito nel suo intento di tradurre in immagine quanto Chiara Lubich aveva visto con gli occhi dell’anima. Scrive un non credente: «Lascia immaginare Dio anche a chi non crede in Dio», e un’altra persona: «L’arte ci avvicina sempre al Paradiso, ma qui è un “surplus”»; Donatella Trotta poi, sul quotidiano di Napoli Il Mattino: «I quadri di Michel diventano un veicolo speciale per rendere partecipe chiunque di quell’esperienza mistica, che non è di certo riservata al piccolo gruppo che l’ha vissuta in prima persona, ma è destinata a ciascuno che attraverso l’arte di Pochet può avere l’opportunità di assaporare un’esperienza di profonda suggestione e interiorità».

Si può acquistare il catalogo della mostra scrivendo a commerciale@libertutti.com.

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Sul sito www.focolaritalia.it si possono visualizzare 4 video, dal titolo “Viaggiando il Paradiso di Chiara”, che presentano i quadri della mostra commentati da Tatiana Falsini, storica d’arte, Michel Vandeleene, teologo, e Michel Pochet.

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