Congresso Internazionale EdC alla Mariapoli Piero (Nairobi, Kenya)
L’AIPEC non poteva mancare a questo importante appuntamento.
Un sogno realizzato, quello di poter vivere insieme una settimana al Congresso Internazionale EdC alla Mariapoli Piero (Nairobi, Kenya) dal 27 al 31 maggio 2015, e che sarà certamente generativa per la grande sintonia esistente tra l’EdC e la cultura africana.
Siamo Livio Bertola, Ugo Pettenuzzo, Ornella Seca, Steni Di Piazza, Geminiano Cardinelli, oltre che Luigino Bruni socio Onorario e Eva Gullo socio onorario e presidente del Polo Lionello Bonfanti, in rappresentanza dell’imprenditoria AIPEC ma anche tanti altri da tutti i continenti, un “popolo mondo” da tutto il mondo.
Nell’attraversare le strade di Nairobi si vede un gran pullulare di giovani, attività lavorative artigiane di tutti i tipi, dal lavoro del legno a quello del ferro, negozi ricavati alla bell’e meglio.
Quanta vita, quanta voglia di fare e di riscatto! Pur con i tempi rallentati ma che riportano maggiormente l’attenzione verso chi è vicino, chi lavora, chi vive con loro.
Non si corre freneticamente come da noi e ci ricordano che guardando il mondo da qui la prospettiva cambia e ci dice che abbiamo bisogno di essere istruiti da questi popoli.
Anche noi come imprenditori abbiamo bisogno di questa prospettiva, di questo amore per tornare generativi e sconfiggere non solo la nostra sterilità ma anche quella di coloro che accanto a noi potrebbero “far nascere aziende” ma non li sappiamo incoraggiare, spronare ad avere coraggio a non aver paura degli ostacoli perché la “Comunione” ci aiuta a trovare soluzioni nuove, risorse, libertà e gioia.
Possiamo credere a tutto questo perchè è esperienza anche nostra quando sappiamo vivere pienamente l’EdC.
Qui il sole quando esce è caldissimo e asciuga la pioggia appena caduta, anche le mie, le nostre lacrime di gioia si sono asciugate subito per metterci all’opera e scoprire quello che può essere INNOVATIVO per l’EdC.
Di seguito riportiamo il link per le dirette streaming da Nairobi:
Scritto dalla nostra inviata speciale Ornella Seca.