Sabato scorso a Torino oltre 300 persone all’inauguazione della Scuola Popolare per un’economia civile e di comunione con Stefano Zamagni
di Stefano Passaggio
Si è aperto con un ecumenico applauso all’ appena eletto nuovo Presidente della Repubblica, Mattarella, il convegno “Economia, mercato, persona. Quali spazi per l’Economia Civile?”, svoltosi sabato 31 gennaio nella sala principale del Centro Incontri della Regione Piemonte, a Torino, colma di persone.
Relatore il professor Stefano Zamagni, ordinario di economia all’ Università di Bologna, collaboratore della Bocconi e membro dell’ Accademia Pontificia di Scienze Sociali.
Attraverso quella da lui chiamata “esplicatio terminorum”, cioè con una dotta ed arguta riflessione sul significato dei tre termini del titolo, si è arrivati a definire quali sono gli spazi per quella, che da alcuni anni, si chiama “economia civile”, cioè quell’ insieme di attività produttive e finanziarie che hanno al centro “la persona” e non l’individuo.
L’individuo è un essere solo, che si trova immerso in un mondo disegnato a misura di coloro che lo considerano solo uno dei tanti elementi che compongono un “mercato”, il cui l’unico obiettivo è il guadagno (di pochi, di quell’ 1% della popolazione che possiede il 90% delle ricchezze mondiali); la persona è un essere umano, dotato di dignità, che vive di relazioni “interpersonali” e dei cui bisogni si deve occupare un’economia che sia effettivamente civile, ha distinto Zamagni.
L’ “economia civile”, parte di un più ampio “umanesimo civile”, ha continuato il relatore, è stata inventata in Italia, nel secolo XV, promossa dai Francescani , che si inventarono forme bancarie innovative, i cosiddetti “monti di pietà”, per vincere la miseria che induce al peccato. Con una serie di citazioni, a partire dal pensatore francese Tocqueville, che seppe scoprire come la partecipazione alla vita politica, negli Stati Uniti del XIX secolo, era l’antidoto alla dittatura e veicolo di crescita sociale, a papa Francesco, passando per l’esempio negativo dell’ ingegnere americano Taylor (l’inventore della catena di montaggio) che -cita sempre Zamagni- considerava il lavoratore un “bovino” e non una persona, l’economista bolognese arriva a delineare come la capacità di intessere relazioni interpersonali sia elemento essenziale degli uomini, sull’ esempio del Dio cristiano, che non è solo uno, ma è anche trino (che sa “divertirsi”, dal latino “divertere”, muoversi in direzioni diverse, uscire da sé, relazionarsi,… come Zamagni liberamente traduce e associa i termini,…).
La relazione principale, tra le persone, che sono al centro di un’economia, finalmente diventata civile, è la loro “fraternità”, fondamentale nel messaggio cristiano, ma anche il cardine più dimenticato del miglior pensiero laico della Rivoluzione francese, che la metteva sullo stesso piano della libertà e dell’eguaglianza.
Un paio di piacevoli ed interessanti ore, che sono anche servite a presentare e lanciare la “Scuola popolare per un’economia civile e di comunione”, un laboratorio di formazione che permetterà, a partire dal 27 febbraio, di approfondire i concetti e le teorie introdotte dall’economista bolognese.
Convegno e scuola sono stati organizzati e promossi dalla Commissione dell’ Economia di Comunione e dall’ AIPEC (Associazione Italiana Imprenditori per un’ Economia di Comunione) del Piemonte, realtà che si ispirano al pensiero e alle iniziative della fondatrice del Movimento dei Focolari, Chiara Lubich, il cui processo di beatificazione si è avviato lo scorso 27 gennaio a Frascati, nella cui diocesi lei risiedette nei suoi ultimi anni di vita.
Chiara Lubich che, in occasione del ricevimento della “cittadinanza onoraria” di Torino, domenica 2 giugno 2002, in un Teatro Regio, affollato anche al suo esterno, definì Torino: “città della fraternità”. Singolare coincidenza.
Scuola Popolare per un’economia civile e di comunione
presso Talent Garden, via C. Allione, 3 (Metro XVIII Dicembre), Torino.
Sei appuntamenti a partire dal 27 febbraio.
per info ed iscrizioni entro il 17 febbraio: www.tiny.cc/scuola-popolare-economia
tel. 340/7912118 – mail: roberto.pas@libero.it





