Un’ottima riuscita per la serata sull’Economia di Comunione lo scorso 5 dicembre a Campagnola Emilia (RE) che ha visto protagonisti insieme Sec, Polo Lionello ed Aipec

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Un incontro fortemente voluta da Don Carlo Sacchetti, parroco dell’Unità Pastorale di Campagnola e Cognento, quello che si è svolto il 5 dicembre scorso, presso il Cinema Oratorio Don Bosco della cittadina in provincia di Reggio Emilia. La serata aveva come titolo:“Voi stessi date loro da mangiare” e intendeva presentare l’EdC a tutta la comunità, con l’intento di realizzare “Per fare di più” un progetto concreto ispirato ad EdC per aiutare tutti coloro che in questo momento si trovano in difficoltà, che coinvolga l’intero paese.

Ci racconta Adriana Magnani, collaboratrice di Don Carlo attivamente impegnata nell’organizzazione della serara: “I presenti sono rimasti, a dir poco, travolti dal messaggio lanciato con semplicità in un clima di ascolto reciproco profondo tra i  relatori ed il pubblico….L’entusiasmo e la passione hanno coinvolto tutti: molti hanno sottolineato che è stato uno splendido incontro, ricchissimo di stimoli per tutti“.

Ospiti della serata erano Ivan Vitali, docente e socio – fondatore della Scuola di Economia Civile, oltre chè membro del CdA del Polo Lionello Bonfanti,Livio Bertola e Giovanni Arletti, imprenditori, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’AIPEC, l’Associazione Italiana Imprenditori per un’Economia di Comunione. Ha introdotto Don Carlo Sacchetti descrivendo il progetto lanciato nelle scorse settimane dalla Parrocchia di Campagnola Emilia in collaborazione con l’amministrazione comunale, partendo dalle parabole del buon samaritano e della moltiplicazione dei pani: il progetto è rivolto a tutte le associazioni ed alle parti politiche del paese ed ha lo scopo di lavorare insieme per sopperire alle 141205 Campagnole 05 ridnuove necessità della comunità. Don Sacchetti ha preceduto gli ospiti sottolineando il valore del fare comunità, del lavorare insieme per imparare a vedere il bello del fratello e farlo proprio.

Davanti a un’assemblea di circa un centinaio di persone Ivan Vitali ha raccontato l’esperienza dell’Economia civile, nata in Italia nel ‘700 grazie ad Antonio Genovesi, con lo scopo di perseguire il bene e la felicità comune. L’Economia civile, ha spiegato Vitali, è una forma diversa di leggere l’Economia, dove si ha a cuore l’altro come si ha a cuore se stessi, e dove fondamentale è la dimensione del dono, attualmente non considerato in nessun indice economico. In un momento storico, nel quale la coesione sociale è a forte rischio, occorre abbandonare la cultura dell’io e tornare a mettere al centro la persona e le relazioni sociali, a partire dal modo di fare impresa. Se non si torna ad un’economia del Noi, dove le relazioni e la fraternità sono aspetti importanti, si rischia di escludere dalla società tutta una serie di persone che non si conformano al sistema e non si valorizzano i vari talenti nascosti.

Nel suo intervento, Giovanni Arletti ha raccontato la sua storia di imprenditore e le scelte aziendali che ha dovuto mettere in atto con il sopraggiungere della crisi e delle varie calamità che hanno colpito la sua azienda (terremoto ed esondazione). “Tutti insieme possiamo farcela, – ha affermato Arletti- è un percorso, ognuno di noi  serve da stimolo agli altri per arrivare a realizzare il progetto di Economia di Comunione 141205 Campagnole 06 ridnel quale il bene condiviso non si somma, ma si moltiplica.”

E’ stata quindi la volta del Presidente AIPEC Livio Bertola, che con la straordinaria carica di entusiasmo e di genuinità che lo caratterizza, ha presentato l’associazione AIPEC (Associazione Italiana Imprendotori per una Economia di Comunione), nata nel 2012 allo scopo di diffondere la cultura di EdC (ad oggi circa 200 soci e oltre 160 “amici”): “L’impegno che come imprenditori AIPEC abbiamo preso è quello di camminare insieme in questa via alternativa all’economia capitalistico-finanziaria, per aiutarci a crescere, consapevoli che stiamo creando valore non solo per noi stessi ma per l’intera società.”

La rete e le relazioni diventano dunque elementi fondamentali di questo percorso “rivoluzionario”. La serata si è poi conclusa con le domande e i pareri del pubblico, molto interessato a questo metodo di leggere l’economa e di affrontare la crisi attuale.

141205 Campagnole 03 ridAlla fine -ci confida Giovanni Arletti-  “le persone erano contente perché in questo messaggio avevano colto un segno di speranza per il futuro, quasi in difficoltà nel fare domande per non rovinare il clima che si era stabilito“.

Il prossimo passo da fare– conclude Adriana Magnani- sarà rivolgersi agli imprenditori locali, di cui si è evidenziata un po’ la mancanza...”. I nostri auguri allora alla Comunità di Campagnola Emilia per il suo ambizioso progetto: teneteci aggiornati sui progressi!

Economia di Comunione from Unità Pastorale di Campagnola on Vimeo.

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