“Economia e politica. Gli intrecci del potere”
FonteTv2000 – 4° puntata (sabato 28/10/2023)

La Lettura – La Lite dei discepoli sul più degno dal Vangelo di Marco

E gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: “Maestro, noi vogliamo che tu ci faccia quello che ti chiederemo”.
Egli disse loro: “Cosa volete che io faccia per voi?”. Gli risposero: “Concedici di sedere nella tua gloria uno alla tua destra e uno alla tua sinistra”.
Gesù disse loro: “Voi non sapete ciò che domandate. Potete bere il calice che io bevo, o ricevere il battesimo con cui io sono battezzato?”. Gli risposero: “Lo possiamo”.
E Gesù disse: “Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e il battesimo che io ricevo anche voi lo riceverete.
Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato”.
All’udire questo, gli altri dieci si sdegnarono con Giacomo e Giovanni.
Allora Gesù, chiamatili a sé, disse loro: “Voi sapete che coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano, e i loro grandi esercitano su di esse il potere.
Fra voi però non è così; ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti.
Il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti”.

Il professore Luigino Bruni, in ogni puntata di Pani e Pesci, spiega perché le lettura dal Vangelo scelte per aprire le riflessioni economiche, ci parlano ancora oggi. Nella puntata dedicata al rapporto fra politica, economia e finanza, il professore Bruni si interroga sul desiderio di potere e sui conflitti che si scatenano nella vita pubblica per raggiungere posizioni di rendita.

La storia del giorno a cura di Giorgio Brancia
Alba, la Ferrero e il “suo” territorio
Ferrero non sarebbe esistita senza il territorio di Alba e Alba non sarebbe quella che è oggi senza la Ferrero. La storia dell’azienda dolciaria più famosa d’Italia inizia partendo da una ricchezza del territorio albese: le nocciole. Con questa materia prima, Pietro Ferrero inizia l’avventura dell’impresa che ancora oggi esporta prelibatezze in tutto il mondo. Negli anni 40 trovare lavoro nelle langhe non era facile e i Ferrero ne offrirono tantissimo ai residenti, li andavano a prendere con le corriere per portarli agli stabilimenti e nel frattempo una piccola flotta di camioncini portava la crema spalmabile alla nocciola, appena prodotta, nel territorio e via via sempre più lontano. Negli anni ’50, Ferrero costruisce le case per i dipendenti, organizza le colonie estive pe i bambini e intanto l’impresa cresce. Il sodalizio con la gente di Alba ed i prodotti tipici del territorio continua, tanto che fino ad oggi guidati dal motto “lavorare, creare, donare” i dirigenti della Ferrero hanno messo a disposizione pullman, palestre, asili nido, scuola materna, pediatra gratuito e altri servizi senza contare le attività della Fondazione Ferrero dedicata soprattutto agli ex dipendenti, i pensionati Ferrero che vengono seguiti dal punto di vista sanitario e di prevenzione , vedendosi assicurato un invecchiamento attivo tramite le tante iniziative della Fondazione stessa. La Fondazione, inoltre, è aperta al territorio con bellissime mostre gratuite e attività culturali.
Il legame si traduce anche in luoghi fisici: vie e piazze della cittadina piemontese intitolate ai capostipiti della famiglia Ferrero e per la piazza Michele Ferrero, dopo la pandemia, è stata donata dall’azienda una scultura monumentale che rappresenta una bambina, intitolata “Alba”, realizzata dall’artista albese Valerio Berruti in onore della città in ricordo del signor Michele. All’inaugurazione Giovanni Ferrero ha detto “Alba non ci ha mai tradito, noi non tradiremo mai Alba”.
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