Riportiamo due articoli riguardo il CORSO DI ECONOMIA CIVILE: MERCATO, IMPRESA, INNOVAZIONE, TERRITORIO E FINANZA con il Prof. Luigino Bruni svoltosi a Torino il 25-26 febbraio.

Il primo articolo di Enrica Bruneri riguarda la prima giornata mentre il secondo articolo,
a cura di Silvia Gurlino, è relativo alla seconda giornata di formazione.

“È giunto il momento tanto atteso. Giovedì 25/02/2016, presso la sede Aipec di Torino, la SEC Scuola di Economia Civile, ha dato il via al secondo modulo: “L’imprenditore civile” con il prof. Luigino Bruni, Professore di Economia politica all’Università Lumsa di Roma, e Direttore del Comitato Scientifico di SEC.

L’illustre relatore, ha conquistato e catturato con la sua professionalità e con la sua simpatia tutte le persone presenti (quasi una cinquantina). L’intervento sciolto e scorrevole, ci ha portati nel mondo dell’Imprenditore Civile delineando le sue tipiche caratteristiche. Persona virtuosa, altruista, che sa pensare oltre alle esigenze della sua attività, al MUTUO VANTAGGIO, vedendo il mercato non come una somma di interessi ma di un BENE COMUNE per la PUBBLICA FELICITÀ. Non mira allo scopo principale del profitto, ma coopera attraverso una rete di rapporti con clienti, fornitori, banche, dipendenti.

Corso SEC Torino 25/02/2016Con questa visuale, nascono rapporti aziendali legati si da contratti, ma con il “sentimento del noi”.

L’imprenditore è un anticipatore che sa capire dove va il mercato ed è un innovatore, in quanto mosso da questa vocazione. Queste doti portano l’Imprenditore civile a prendere coscienza che “una (1) impresa non basta” e percepisce che il suo talento non si esaurisce nell’ambito economico, ma lo mette a disposizione in progetti di sviluppo sociale, giovanile, ambientale, per la povertà. Le imprese civili devono occuparsi degli svantaggiati, creando dei lavori che diano loro dignità e motivazione in un’ottica di scambio equo tra le parti.

Il Professor Luigino Bruni, ci ha resi partecipi di un suo bellissimo articolo pubblicato su Avvenire il 02/08/2015 sul tema: “Nessuna impresa può addomesticare la forza morale delle persone”, in cui ha toccato punti di grande rilievo come gli INCENTIVI e la LEALTA’.

L’ideologia degli incentivi (incentivus cioè fluato “incantatore”) praticato nelle grandi imprese, sta diventando (egli cita) un culto perpetuo dove si è convinti che è possibile ottenere l’eccellenza delle persone remunerandole adeguatamente. In realtà l’incentivo non solo non è uno strumento adatto per creare e rafforzare le virtù, ma in genere le distrugge perché riduce drasticamente la libertà delle persone.

Il PREMIO invece, riconosce una virtù che già c’era, già nota, e che rafforza i legami sociali, un esempio può essere una cerimonia di merito.

La lealtà ci rende veramente liberi scrive il Prof. Bruni. E’ parte essenziale del repertorio del dipendente ideale che ogni impresa vorrebbe avere, è la virtù che ci fa capaci di essere fedeli ad una persona, ad un’istituzione, ad un valore in situazioni dove i nostri comportamenti sono costosi. La lealtà è lo spirito dei patti e delle promesse che vivono di scelte e atti visibili sorretti da atti e scelte invisibili.

Il Professor Luigino Bruni termina la conferenza tra l’entusiasmo di tutti i partecipanti.

Nelle seconda parte della giornata il PROFESSOR MARCO FREY Direttore dell’Istituto di Management della Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento Sant’Anna e Presidente del comitato Scientifico di Symbola, Fondazione per le Qualità italiane, ci parla della possibilità di uno sviluppo di un “mercato civile” italiano citando come esempio Adriano Olivetti. Per trasformare la società è migliorare la vita, servono politiche sociali che garantiscano una crescita sostenibile, giusta e democratica. Aristide Merloni (1967) diceva: “In ogni iniziativa industriale, non c’è valore del successo economico se non c’è anche l’impegno nel progresso sociale”.

Il Professore cita l’Enciclica “Laudato Sii” in cui emergono concetti come la relazione, la reciprocità tra essere umano e natura che si riconduce anche al concetto importante di fraternità.

I cambiamenti climatici, l’inquinamento, ci pongono grandi quesiti, che dovrebbero indurre sempre più anche le imprese   a rivedere le proprie gestioni industriali, investendo in “green”. Chi lo fa ha comunque risultati positivi ad es. sull’occupazione e l’esportazione dei prodotti.

Il pomeriggio si conclude con un altro importante incontro al Sermig (Servizio Missionario Giovani) di Torino, con sede nell’Arsenale della Pace (ex Arsenale per la guerra), dove il Prof. Luigino Bruni affronterà il tema dell’Economia di Comunione.

A precedere l’importante serata, è avvenuto un incontro privato tra Luigino Bruni ed Ernesto Olivero (fondatore del Sermig nel 1964 e Socio Onorario Aipec). La loro intesa è folgorante ed immediata, come testimoniano Livio Bertola Presidente Aipec ed il Consigliere Mauro Ventura.

Nella grande sala che ha ospitato più di 250 persone il Professore in occasione del 25° anniversario della nascita dell’EDC ci ha riportati alle radici di questa realtà.

Chiara Lubich, Fondatrice del Movimento dei focolari, guidata da un’intuizione divina, già negli anni della guerra, mette in atto l’economia di comunione e la cultura del dare, assistendo i poveri, curandoli, amandoli.

L’amore al fratello è quella spinta costante e preponderante che segna tutta la sua vita fino al 1991, in particolare, quando, recatasi in Brasile, vede dall’aereo i grattacieli di San Paolo attorniati come una “corona di spine” diceva, dalle poverissime favelas. Chiara prova una grandissima sofferenza fisica e si domanda come poter sconfiggere queste ingiustizie.

Chiama attorno a sé tutta la comunità brasiliana, formata da persone comuni, le più varie. Propone loro di raccogliere capitali dai pochi beni che ciascuno possiede dicendo “siamo poveri, ma tanti” e propone pertanto di diventare azionisti, coinvolgendo bravi imprenditori (nuovi dice lei), che liberamente possano anche loro condividere gli utili per ridurre la miseria e diffondere la cultura del dare e della condivisione, sviluppando nuove aziende e nuovi posti di lavoro.

Il Professor Luigino Bruni, ci apre gli occhi sulla povertà, su quei poveri che troppo spesso la società dimentica e non vuol vedere. Ogni azienda, ogni famiglia, ogni istituzione deve provare il dolore per queste tragiche situazioni e farsene responsabilmente carico. Al povero va la mensa più ricca e meglio decorata, la migliore ospitalità, l’attenzione anche ai dettagli che lo fanno star bene e sentire considerato.

Dopo questa giornata tutti noi torniamo alle nostre dimore con un grandissimo bagaglio culturale, economico, relazionale, umano, che ci porta ad attente riflessioni, scelte e decisioni per diventare Imprenditori civili e Persone di buona volontà”.


 

Corso SEC Torino 25/02/2016-3La seconda giornata del corso SEC è stata suddivisa in due parti. Al mattino si è trattato di etica e welfare con il Dottor Giovanni Lombardo, professore di economia presso l’Università degli Studi di Genova. Il suo intervento intitolato “etica o “etichetta”?” si è incentrato prevalentemente sulla responsabilità sociale, sullo sviluppo sostenibile e sull’economia di comunione come punti cardine dell’impostazione ideale di un’impresa. Lombardo ha più volte portato l’attenzione sulla necessità non trascurabile per un’azienda di creare esternalità positive al fine di soddisfare i bisogni della società nei limiti ecologici del pianeta e nella consapevolezza che tutto ciò che è parte dell’organizzazione e della struttura di una attività produce un impatto sociale e ambientale. In un’ottica imprenditoriale, per esternalità positive si intendono ad esempio varie attenzioni nei confronti dei propri dipendenti come il finanziare stage e corsi o offrire visite mediche di prevenzione o ticket restaurant, il tutto allo scopo di favorire il benessere della persona. Un altro elemento fondamentale per capire l’importanza di questo atteggiamento imprenditoriale è il risk managment, ovvero l’attenzione che le banche o gli investitori danno all’indice di rischio sociale e ambientale di ogni impresa; la quantità e la qualità di esternalità positive prodotte vengono tenute in conto per valutare l’efficienza di un’impresa e sono essenziali per “etichettarla”. Inoltre è chiaro come questo elemento sia rilevante per capire l’importanza di creare esternalità e di di incoraggiarne e sostenerne la creazione. A conclusione del suo intervento, Lombardi ha coinvolto i presenti in un esercizio pratico di creazione di esternalità, collegando i vari partecipanti con un filo di lana e un ipotetico progetto comune, incrementando così l’attenzione a questo aspetto imprenditoriale spesso trascurato nelle nostre aziende.

Nel pomeriggio è stato proposto un workshop teatrale a cura dell’associazione Pop Economix condotto dalla presidentessa Nadia Lambiase e da Alberto Pagliarino, attore e docente di Teatro Sociale di Comunità. Le attività proposte hanno permesso ai partecipanti di confrontarsi con tra loro e di affrontare in chiave artistica i concetti già trattati durante il corso. Si è lavorato molto sulla corporalità e sulle emozioni, tramite i quali è stato possibile riflettere sui concetti di impresa e di imprenditore classico e civile. Tramite la mimica e la recitazione, i partecipanti hanno avuto la possibilità di impersonare le categorie appena citate e di confrontarsi condividendo punti di vista, emozioni e pensieri. Al termine dell’attività è stata proposta una riflessione di gruppo su quanto emerso e si è creata l’opportunità di tirare le somme delle due giornate.

2016.02.25-26 TORINO CORSO DI ECONOMIA CIVILE

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