Carissimi tutti,

Stiamo vivendo un forte momento di sospensione che da un lato all’altro del mondo ci sta accomunando tutti. Qui in Italia la situazione è particolarmente critica e ancora non si può prevedere quando si potrà tornare alla normalità: come sapete abbiamo dovuto rimandare a novembre l’evento “The Economy of Francesco” ad Assisi e di conseguenza il “Side Event” che era previsto a Perugia. Siamo davvero grati a Papa Francesco per averci comunicato rapidamente la sua disponibilità per una data di novembre, rendendoci possibile effettuare lo spostamento di data prima che (cosa avvenuta ieri) con un decreto il Governo italiano annullasse ogni manifestazione sino alla fine del mese. La situazione non è meno grave in Cina, in Corea e in Iran e in diversi Paesi europei la situazione sta peggiorando giorno dopo giorno.

La vita delle persone è cambiata: le scuole e le università sono chiuse, le aziende fanno praticare ai dipendenti lo smart-working e si lavora da casa, le metropolitane, i treni, gli aerei sono vuoti. Persino le stazioni di servizio autostradali sono deserte, chi viaggia si sposta evitando di fermarsi per non incorrere in situazioni di possibile contagio. Gli ospedali in certe regioni sono al limite delle loro possibilità.

Anche le aziende (e certamente anche le aziende EdC) oggi stanno soffrendo e non solo quelle legate al turismo (che hanno visto la cancellazione quasi completa delle presenze). Con questo messaggio vorrei far arrivare la nostra vicinanza a tutti quelli fra noi che stanno risentendo di questa situazione e ne soffrono. In isolamento forzoso, è il momento di fare ancora più rete, di amare l’azienda dell’altro come la nostra, è il momento di comunicare fra noi, di rassicurarci a vicenda che “ci siamo” e viviamo questi momenti gli uni con nel cuore l’azienda degli altri. Fateci conoscere le vostre situazioni, raccontateci quello che state vivendo, come state trasformando la ferita inferta nel Coronavirus in una benedizione.

Questa mattina ho fatto un post su Facebook dove scrivevo:

“Una immensa impotenza. Abbiamo messo in piedi un sistema economico estremamente vulnerabile. Niente come un virus mostra che il re capitalista è nudo. Come sapeva già Keynes i piedi di argilla del capitalismo sono i sentimenti e le emozioni della gente. I grandi strumenti, i potentissimi mezzi dell’economia e della finanza oggi non possono nulla. La mano invisibile si è totalmente inaridita e le voci dei suoi paladini zittite. Se non avessimo salvato qualche residuo del vecchio stato sociale, massacrato dagli amanti delle mani invisibili, saremmo già stati spazzati via da un invisibile parassita. Ci voleva l’invisibile agli occhi per costringerci ad una quaresima capitalista che i mercati non avrebbero mai fatto spontaneamente, nonostante Greta (è molto bella l’ immunità di teens e bambini). Ci voleva un ‘male comune’ per dirci cosa è il dimenticato e deriso bene comune. Il virus passerà, che non passi la sua dolorosa lezione. E intanto i cinesi son tornati a riveder le stelle, per uno shabbat forzato da inquinamento. Ciò che non facciamo per amore ogni tanto lo facciamo per dolore.”

Nessuno si senta solo e ognuno di noi diventi nel suo ambiente un sacramento di comunione e di speranza concreta.

In unità, Luigino Bruni


Per Appello all’Italia Civile https://www.aipec.it/appello-allitalia-civile/

Per Appello ai soci AIPEC https://forms.gle/9yZvhiAFR6AuLcDg6

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