Bper, Cms, Caprari, Chimar, Giusti Balsamico e Tellure Rôta valutate come eccellenze nell’analisi della società Metes Dtn
Da La Gazzetta di Modena | Scarica il PDF
«Un welfare aziendale efficace e funzionante, frutto di un modello comportamentale riconosciuto e assimilabile al modello della famiglia». È quanto racconta la società di consulenza Metes Dtn, che ha stilato un bilancio sul cosiddetto welfare emiliano, analizzando le realtà imprenditoriali di dodici aziende tra Modena e Bologna e i cui risultati sono stati presentati in occasione della tavola rotonda organizzata dal gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Modena e Unindustria Bologna.
«Il welfare aziendale emiliano – spiega Metes Dtn – è automatico e naturale. Ogni impresa produce al suo interno un sistema di relazioni positive. Come le famiglie sono integrate, efficienti, nucleari». Sul fronte modenese le imprese analizzate sono state Bper, Cms, Caprari, Chimar, Giusti Deposito Aceto Balsamico e Tellure Rôta. Sono invece Aretè, Andrea Scagliarini, Centro editoriale Dehoniano, Campanini Ugo, La Petroniana, Marchesini Group le aziende considerate sul versante bolognese.
Tanti gli esempi eccellenti di welfare aziendale nelle imprese modenesi. Solo per fare un esempio, si pensi alla Chimar, l’azienda di Limidi di Soliera attiva nel settore della logistica e produzione di imballaggi, che già da anni punta su questo tema: dalla formazione continua del personale, alla apertura di una biblioteca aziendale. Tornando all’analisi di Metes Dtn si osserva come agli elementi positivi evidenziati si intraveda anche un freno all’evoluzione del welfare emiliano. C’è difficoltà a diventare “movimento”, a espandersi. Aspetti come la crisi economica e la globalizzazione dei mercati hanno modificato il classico equilibrio del welfare. Prima del 2008 politica, economia e società erano fortemente integrati e quasi combacianti. Oggi questi tre piani si stanno allontanando l’uno dall’altro. E poi c’è quello che la ricerca chiama policentrismo che «ha connotato il modello di sviluppo di questa regione – prosegue Metes Dtn – con quelle caratteristiche di responsabilità diffusa e autonomia che conosciamo».
E se è vero che gli aspetti positivi del welfare emiliano sono maggiori di quelli problematici, è anche vero che la società di consulenza consiglia alle imprese di mettere in campo strumenti come nuove economie di scala tra imprenditori con progetti di cooperazione, fusione e aggregazione; il rilancio del rapporto con il “pubblico” e la modifica dell’idea di welfare, come mezzo per la produzione di ricchezza e l’espressione individuale.





