Articolo tratto da iu-sophia.org

Aperto ufficialmente l’anno accademico 2016 – 2017, alla presenza delle autorità e dei rappresentanti del Movimento dei Focolari.
Con la cerimonia di inaugurazione, tenutasi per la prima volta nell’Aula magna dell’Istituto, alla presenza delle autorità e dei rappresentanti del Movimento dei Focolari, ha ufficialmente preso avvio il 9° anno accademico dello IUS. Aperta dall’inno di Sophia, intonato dal coro degli studenti, la mattinata è stata introdotta dal benvenuto della prof. Cristina Montoya, dopo i quali è stata data lettura dei messaggi inviati dal Gran Cancelliere, il card. Arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori, e dalla Vice Gran Cancelliere, presidente del Movimento dei Focolari, Maria Emmaus Voce.

Se nel suo messaggio il cardinale Betori ha sottolineato il percorso di rafforzamento dell’identità di Sophia e il contributo che essa può apportare affrontando il “rischio educativo”, in linea con il riorientamento verso il bene comune di tutte le discipline auspicato da Papa Francesco, il messaggio di Maria Voce ha manifestato grande “compiacimento e gioia nel constatare gli sviluppi significativi” dell’Istituto, con un augurio particolare agli studenti del nuovo corso, ai quali ha suggerito di meditare una pagina mistica di Chiara Lubich nella quale emerge una prospettiva profetica sul mondo.

A nome della Fondazione Per Sophia, il presidente Egidio Sgrulloni ha illustrato l’impegno finanziario volto a sostenere l’Ateneo e rimuovere gli ostacoli al pieno accesso agli studi per coloro che provengono da continenti economicamente svantaggiati. Sulla medesima lunghezza d’onda si è soffermata Sara Maria Álvarez, studentessa messicana recentemente eletta rappresentante al Consiglio accademico, aggiungendo: “Ho scoperto che qui tutti abbiamo lasciato qualcosa e abbiamo risposto, in forme diverse, ad una chiamata: il mio augurio è quello di vivere nell’aula e nella quotidianità la vera sapienza, sempre aperti a nuove domande e pronti a lasciare le risposte che avevamo trovato, coscienti che qui non raggiungeremo tanto un traguardo, ma soprattutto troveremo nuove strade”.

Cogliendo “l’apertura, l’audacia e lo stupore” degli studenti, il Preside Piero Coda ha delineato quattro nuove prospettive a cui si sta lavorando. Innanzitutto la maggiore qualificazione accademica che potrà offrire il passaggio da un unico corso di Laurea magistrale a due corsi: uno filosofico-teologico con apertura alle scienze umane, e l’altro economico-politico con apertura alle scienze della comunicazione, ferma restando la possibilità di un percorso integrato in Cultura dell’unità e di altri percorsi resi possibili da accordi con l’Università di Perugia e con la Facoltà Teologica dell’Italia centrale. In secondo luogo, il Preside ha presentato due nuovi poli dell’attività accademica ed extra accademica di Sophia: il Centro di alta formazione “Evangelii gaudium” che, sul solco del magistero di Papa Francesco, sarà inaugurato il prossimo 11 novembre, e “Sophia global studies”, in fase di costituzione, per lo studio dei processi e delle relazioni geopolitiche internazionali, nato dal programma “Religions in the global world”, già sollecitato dagli studenti dopo gli attenttati del 2014 a Parigi.

La terza prospettiva è data dalle cosiddette “Cattedre”: “Patriarca Atenagora – Chiara Lubich” per proseguire il dialogo con la Chiesa Ortodossa, e “Piero Pasolini”, in onore del fisico “pioniere dell’alta divulgazione sulle nuove frontiere tra scienza e fede”, affidata al prof. Paul O’Hara. Di rilievo, inoltre, le due lezioni magistrali dell’anno: il 25 novembre 2016 lo storico Marco Pellegrini parlerà delle sorgenti spirituali del Rinascimento, mentre il 12 maggio 2017 si terrà un incontro con l’ecclesiologo cattolico Hubertus Blaumeiser e il teologo riformato Stefan Tobler sull’attualità e le implicazioni della riforma di Martin Lutero. Infine, un accenno al cammino che Sophia sta compiendo in America Latina, sancito anche con la firma di un accordo di impegno con il Consiglio episcopale latinoamericano (CELAM), ma anche in Asia dove quest’anno, nelle Filippine, si è tenuto un primo Training Seminar, e in Africa.

Infine, resa più preziosa da due brani del pianista e compositore Emanuele Chirco, la prolusione di Paul O’Hara, dal titolo “Il grido del cosmo”, ha proposto un itinerario tra fede e scienza, a partire da alcuni quesiti fondamentali che hanno guidato il percorso esistenziale dello stesso docente, il quale ha confessato di aver abbandonato la fede assoluta nel metodo scientifico che aveva in gioventù per “convertirsi” al “big mistery” della persona umana. “Chi sono io?”, è la domanda a partire dalla quale, nel novembre 1973 il professore si avviò ad un percorso che lo avrebbe portato ad affermare “l’infinito era dentro di me ed io non lo conoscevo. Il vero mistero ero io”. Considerazioni in base alle quali l’universo rimanda all’unicità della persona, in armoniosa relazione con il creato, le altre persone e il Creatore: ricomporre tale armonia, infranta dal pensiero ideologico, è la sfida della post-modernità di oggi che anche Sophia intende affrontare.

Di seguito alcune foto della rappresentanza del Consiglio Direttivo AIPEC con Livio Bertola ed Enrica Bruneri che possono darci l’idea del clima trovato.
2016.10.19 - Inaugurazione 9° Anno Accademico IU SOPHIA

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